DOTTORESSA MABEL SANDOVAL

In Nicaragua, ogni bambino con insufficienza renale cronica era sinonimo di morte certa, poiché non esisteva una terapia sostitutiva renale e nell’ospedale pediatrico c’era solo una piccola stanza con sei letti per bambini con malattie renali…

Ho terminato i miei studi pediatrici nel 1996 e grazie ad un incontro fortemente voluto con il Prof. Sereni mi è stata offerta la possibilità di studiare Nefrologia Pediatrica presso la Clinica Marchi. Grazie al Prof. Sereni e il Dr. Alberto Edefonti, sono stata circa due anni in Italia presso il Dipartimento di Nefrologia – Dialisi e Trapianti della Clinica Marchi.

Com’era la situazione in Nicaragua per un bambino con insufficienza renale?
“In Nicaragua, ogni bambino con insufficienza renale cronica era destinato a morire, non esisteva una terapia sostitutiva renale e nell’ospedale pediatrico di Managua c’era solo una piccola stanza con sei letti per bambini con malattie renali”.

Ci racconti i tuoi anni in Italia?
“La mia carriera professionale è stata legata al supporto tecnico-scientifico fornito dall’équipe medica di Nefrologia della Clinica Marchi di Milano che mi ha permesso, successivamente in Nicaragua lo sviluppo scientifico nella cura dei nostri pazienti prevalentemente con malattie renali croniche”.

Ci racconti l’evoluzione di questo reparto?
“Quando sono tornata dall’Italia, le istituzioni hanno costruito un’area esclusiva per la Nefrologia e nel 2000 è stato creato un programma di collaborazione tra l’Associazione Bambino Nefropatico e l’Ospedale dei Bambini. Nel 2002 è stato inaugurato il nostro Dipartimento di Nefrologia, che si chiama Ina Ferrario (q.e.p.d.) in onore del supporto che ci hanno dato.
Il programma di collaborazione doveva essere eseguito in tre fasi. La prima (2000-2002) abbiamo sviluppato e migliorato i mezzi diagnostici garantendo il pagamento di esami speciali effettuati dal Ministero della Salute. La seconda fase, dal 2002 al 2005, abbiamo iniziato il programma di terapia sostitutiva renale (CAPD) per tutti i bambini con IRC. La terza fase, che è iniziata nel 2005 ed è valida ancora oggi, riguarda il programma di emodialisi e trapianto di rene con il supporto dei chirurghi di trapianto di rene del Costa Rica”.

Cosa ricordi dell’esperienza in Italia?
“La mia esperienza in Italia è stata caratterizzata da un periodo di intenso studio e apprendimento della patologia, mi sono trovata davanti una realtà completamente diversa da quella che ero abituata a vivere in Nicaragua. Vedere la differenza nella qualità dell’assistenza tra bambini italiani e bambini nicaraguensi mi ha motivato ad imparare al massimo tutto ciò che riguarda la nefrologia pediatrica e con grande entusiasmo sono tornata in Nicaragua per avviare un programma di sviluppo della nefrologia”.

“Se si conosce la situazione del Nicaragua e tutte le sue difficoltà si può comprendere come non sia facilissimo per una persona intraprendere un percorso professionale volto alla cura dei bambini nefropatici. Serve tanta determinazione, dedizione e volontà per dedicarsi alla cura di piccoli pazienti. Ad oggi, anche grazie a Rene e Bambino nel Mondo Onlus, è un traguardo percorribile”.

Dott. Mabel Sandoval